curiosità stroriche padovane  1°

QUANDO LA CAPRA PARLERA' E IL LOVO RISPONDERA' ANTENORE SI TROVERA'
(Millo Bozzolan dal sito Venetostoria.com)

Lovato de’ Lovati, nome umanistico Lupatus de Lupatis (Padova, 1240 circa – Padova, 7 marzo 1309) fu lo studioso padovano che, richiesto del parere in qualità di “esperto” dalla Signoria padovana, ritenne che i due sarcofagi rinvenuti nel sacello che oggi conosciamo come “la tomba di Antenore” fossero di antichi veneti, e uno di loro fosse addirittura l’eroe troiano. Facciamo mente locale a quello che stava succedendo nella Venetia dell’epoca. Venezia città aveva ora il suo San Marco, l’Evangelista il cui culto era vivo e diffuso in tutto il nord est e questo aveva anche delle importanti conseguenze, se non altro, dal lato del prestigio.

Padova era la sua antagonista, la dedizione era di là a venire, vi erano attriti e scontri con i “viniziani” e aver la salma del condottiero transfuga da Troia, poteva equilibrare un po’ le cose. Ecco quanto ho raccolto nel web: -‘Lovati deve la propria fama anche ad una questione occorsa durante la sua carriera di giudice, quando nel 1274 fu chiamato a giudicare l’attribuzione di un’arca funeraria rinvenuta durante la costruzione di un ospizio per trovatelli in Via San Biagio a Padova.16TombaAntenore

L’arca, contenente due bare in cipresso e piombo, venne attribuita al principe troiano Antenore, il mitologico fondatore della città. Un antico detto, circolante fra gli ambienti dotti preumanistici del tempo, recitava infatti: “Quando la capra parlerà e il lovo risponderà, Antenore si troverà“. Il Capomastro che aveva effettuato la scoperta dei resti si chiamava Capra, il lovo (il lupo in dialetto veneto) fu identificato con lo stesso Lovato, pertanto quest’ultimo si schierò a favore dell’originalità del reperto e sostenne la tesi dell’appartenenza ad Antenore. I capi della città, cercando di ottenere una legittimazione mitologica per la città di recente sviluppo, sostennero la tesi di buon grado. A Lovati venne concesso il privilegio di istoriare l’arca in marmo dettando due quartine in latino, incise sui lati della stessa dal maestro artigiano Capra.

Solo nel 1985 analisi scientifiche hanno escluso l’appartenenza dei resti all’eroe troiano, ma hanno dimostrato che il manufatto risale al II secolo–III secolo dopo Cristo.

Lovati fu sepolto all’esterno della chiesa di San Lorenzo, in un’arca accanto alla tomba di Antenore.[1] La chiesa nel 1808 venne sconsacrata con la soppressione dei monasteri, ma nel 1874 la tomba fu spostata temporaneamente in piazza del Santo. Dopo la demolizione nel 1937 dei resti della chiesa e la costruzione di piazza Antenore, nel 1942 la tomba fu riportata nei pressi del luogo originario. – Pubblicato in Costumi e Usanze, Generale, Miti e Leggende, Padova, Storia, Storia di Città e Luoghi.

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